THE ROCKY HORROR SHOW


Siete mai stati alzati sino a tardi per poter vedere qualcosa che, inizialmente, vi aveva solamente incuriosito? Inizio anni '80, appena adolescente, erano i tempi di DeeJay Television, dei concerti di Band Aid, dei primi video musicali. Incuriosita da una foto e un trailer che definiva il film in oggetto come "musical trasgressivo", una notte di tanti anni fa mi è capitato di cedere alla curiosità e di innamorarmi follemente.
All'inizio leggermente delusa dai dialoghi in inglese e i sottotitoli in italiano scritti con caratteri talmente minuscoli da non potermi consentire una perfetta lettura, (e anche molto imbarazzata per la presenza di mio padre accanto a me sul divano), scoprii il musical che ancora adesso vorrei interpretare praticamente in ogni ruolo.
Scritto da Richard O'Brian, il film è interpretato da attori del calibro di Susan Sarandon (giovanissima), Brian Bostwick e Tim Curry - indimenticabile e perfetto Frank 'n Furter - mentre a teatro, viene tuttora rappresentato dalla compagnia inglese omonima che porta il Rocky Horror Show in giro per il mondo.
A New York, sino ad un paio di anni fa, esisteva addirittura un cinema che ogni settimana replicava il film con la partecipazione del pubblico.

Perchè il Rocky Horror Show non è famoso solo per la trasgressione e il travestimento, anche se per l'anno in cui è stato rappresentato la prima volta - nel 1975 - affrontava temi abbastanza scottanti, ma è famoso soprattutto per la partecipazione da parte del pubblico: che si traveste come i protagonisti, che getta il riso e l'acqua sugli altri spettatori, che balla il Time Warp, che zittisce chiunque nomini Eddie (mitico Meat Loaf nel film) e che urla WHO a squarciagola se viene nominato il dr. Scott. Nel corso degli anni l'ho visto innumerevoli volte al Rossetti ed in altri teatri (e mai a Londra): una volta ho avuto addirittura l'opportunità di vederlo alla domenica pomeriggio, andare dietro le quinte per conoscere la troupe per poi vederlo nuovamente quella stessa sera: quel giorno tornai a casa con un sorriso a 32 denti e ancora non ricordo altro momento più gioioso.
Quella volta capii il grande potere del teatro e della rappresentazione: sul palcoscenico Frank'n Furter era alto, imponente sul tacco 12 e con i capelli neri, lunghi e ricci, mentre dietro le quinte, e quindi nella realtà, l'attore protagonista non era alto neanche 1 metro e 70 e con i capelli biondi a spazzola.
Durante le varie rappresentazioni ho visto Rocky biondo e statuario, l'ho visto interpretato da un attore di colore, l'ho visto mingherlino e moro; ho visto una rappresentazione splendidamente interpretata da una compagnia di Forlì che non potendo usare il titolo originale - in quanto marchio registrato - ha chiamato lo spettacolo The Rocky Horror The Show.
Ho visto questo spettacolo una decina di volte e ancora vado a destra quando sento dire "jump to the left" (salta a sinistra) ma, io so, ne ho l'assoluta certezza, che se avessi avuto una sola occasione sarei stata una perfetta Magenta o Columbia o Janet Weiss o Frank n' Furter ecc. ecc.
Ovviamente, per chi non lo avesse ancora capito, questa non è una recensione né un giudizio obiettivo bensì un tributo dovuto e l'opportunità a chi mi legge di capire qualcosa nascosto nel mio profondo e di cercare in sé stessi un po' del Rocky Horror Show.

Commenti

  1. Azz... ed io che non l'ho mai visto :-(
    Non sono appassionatissimo di teatro però ho visto più volte Cats (anche quello originale), adoro le rappresentazioni che coinvolgono il pubblico (ho visto 2 volte Slava Snow Show http://gmdb.splinder.com/post/11398875 ) ma The Rocky Horror Picture Show mi manca... Dovrò colmare la lacuna

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  2. Se lo rifanno a Trieste organizziamo una caotica comitiva.

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  3. Chissà se sta volta riesco a commentare! Ultimamente la tecnologia mi si rivolta contro!! Avevo scritto un lunghissimo commento qualche tempo fa e non me l'ha pubblicato! :(

    In sintesi, volevo dirti che hai un modo di scrivere che coinvolge tantissimo.

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