L'IPPODROMO DI MONTEBELLO

Solitamente i ricordi d'infanzia riportano tutti noi con il pensiero al mare o ai giardinetti vicino a casa, ma per me i ricordi mi portano in posti un po' impensati: i luoghi a me cari, infatti, si trovano a Rigolato, sulle scale di Via Testi, nell'officina di moto della famiglia Parlotti, sulla barca ormeggiata dietro l'Acquario dove il pinguino Marco veniva a trovarci e all'Ippodromo di Montebello.

Nel parlare con mio cugino - compagno d'infanzia ed esperto di cavalli - dell'Ippodromo di Montebello al fine di avere informazioni sulle corse per poterci portare la mia amica SusiParlaParla ho scoperto che, oramai, non ci sono più le corse della domenica pomeriggio e del mercoledì sera e che quei magnifici cavalli corrono solamente al mattino presto, senza più alcun pubblico che possa ammirare la loro maestosità, la loro muscolatura all'opera. Quei cavalli e i loro fantini non hanno più nessuno che li applauda in caso di vittoria in quanto le scommesse si svolgono al chiuso delle sale corse dislocate in giro per la città.

Ancora adesso, appena sento odore di stalla, il mio pensiero va a quella piccola bimba che faceva la fila allo sportello d'ingresso ansiosa di avere tra le mani il programma delle corse: un magico libricino stretto e lungo che riportava ogni singola corsa, i cavalli, le scuderie e annotazioni varie sulle vittorie dei cavalli e le loro capacità sui vari tipi di terreno. Assieme ai miei genitori ancora mi vedo mentre percorro il corridoio che ci portava agli sportelli delle scommesse, dove mi ritrovavo circondata da persone di tutti i tipi, con le teste per aria ad osservare gli schermi con le quote, in mezzo ad un frastuono assordante e ancora, se ci ripenso, nella mia testa rimbomba la voce dell'altoparlante con le quote del totalizzatore e mi rivedo a cercare di decifrare le scommesse sulle lavagne affisse alle colonne.

Mio zio era titolare di una scuderia e spesso stavamo nell'area proprietari, un po' isolata dal resto del mondo, ed io potevo vagare in tutta libertà dal bordo pista all'area giochi anche se ero molto piccola.
All'Ippodromo c'era una delle migliori aree giochi che io riesca a ricordare, con un'altalena composta da due sedili lunghi uniti da un poggiapiedi in ferro (una specie di seggiovia doppia) e quando non trovavo un posto libero (e quando lo trovavo non lo mollavo più ) gironzolavo in tutta tranquillità per tutto l'Ippodromo, che scopro ora avere una superficie di ben 85.000 mq!
Spesso mi recavo alla pista laterale dedicata al riscaldamento del cavallo prima della corsa e lì, da vera intenditrice e con il programma in mano, sceglievo il cavallo su cui puntare. In realtà, "l'intenditrice" scommetteva a seconda del nome del cavallo o i colori della giacca del fantino e, visto che le uniche scommesse a me consentite erano il vincente o il piazzato, qualche volta assieme a mio cugino rischiavamo tutta la nostra paghetta provando la puntata dell'accoppiata o addirittura della duplice accoppiata....L'attesa era bellissima e il momento della vittoria era speciale, anche se con il piazzato quando giocavi 1000 lire ne vincevi solamente 1100, ma per me non era importante la somma vinta bensì l'aver fatto la scelta giusta.

Alcune volte, ma solo accompagnata, potevo recarmi alle scuderie a trovare Profumo il cavallo di mio zio, che potete ammirare in queste foto (con mio zio sul sulky) e di lui mi ricordo nettamente, oltre alla sua bontà, anche la sua mania di mangiare i bottoni dei nostri cappotti.
Ora che l'Ippodromo di Montebello non è più attivo come una volta, vorrei con queste parole e queste fotografie, riportarlo per un istante ai fasti di un tempo per omaggiare a modo mio uno dei pochi luoghi che mi hanno rapito il cuore...certa che da lassù mio zio Spartaco, che mi ha insegnato ad amare i cavalli, che a 10 anni mi ha fatto guidare un Fiat 850, che mi insegnato ad andare in barca di notte e di osservare dal mare i fuochi d'artificio e che per anni mi ha tormentata durante le vigilie di Natale con i suoi scherzi e i suoi giochi di prestigio, mi osservi ancora con amore.

Commenti

  1. Bel post... Mi hai fatto ricordare quando andavo anch'io all'ippodromo ogni tanto con gli amici... Saranno oltre 20 anni che non ci metto più piede.

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  2. L'ho cambiato almeno cento volte...ti consiglio anche di rileggerlo.
    Grazie come sempre.

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  3. ...non che serva dirlo, perché mi conosci... ma hai ottenuto l'effetto voluto.
    Nonostante ora adulta, avrei voluto poter provare a vivere le sensazioni raccontate dell'ippodromo della tua infanzia. Spp

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  4. Abbiamo veramente rovinato il mondo...
    e il gusto di vivere semplice ed in comunità,
    perdendo così la possibilità di vivere sensazioni ed esperienze che difficilmente ritroveremo... se non nei racconti di chi, fortunato, li ha vissuti. Spp

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  5. .....In verità oggi mi hai riportata in un'oasi felice!!!......Grazie Fulvia

    @ Antonella V.

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