LA TATE MODERN



Stando in piedi al centro del Millennium Bridge, oltre a sentirsi terribilmente in uno stato precario per la trasparenza del ponte, si può osservare la Londra antica con alla sua sinistra St. Paul Cathedral e la Londra moderna con alla sua destra la galleria di arte contemporanea Tate Modern. In realtà a Londra antico e moderno, natura e caos, si mescolano in maniera egregia ed ecco perché io la amo così tanto (e perché dovrei essere fatta cittadina ad honorem).
Infatti la Tate è adiacente al teatro di Shakespeare, che è adiacente ad uno Starbucks, che a sua volta è adiacente ad una casa vittoriana e così via...
Ogni volta che vado a Londra mi reco alla Tate Modern: salgo subito al secondo piano, nell'ala dove ci sono due dipinti del mio autore preferito, Mark Rothko....mi siedo sulla panchina posta al centro e osservo prima le Ninphee di Monet, poi Island di Pollock e poi mi soffermo sui colori di Rothko finché non interviene - ogni sacrosanta volta - mio padre con la fatidica frase: "dobbiamo star qui ancora molto?" E così mi alzo e mi allontano, girando la testa mille volte, malinconica.... E poi, assieme, lesti lesti io e mio padre ce ne andiamo alla ricerca di due quadri identici, posti uno affianco all'altro, dal titolo "Adamo ed Eva" dove Eva è riconoscibile perché ha due righe gialli verticali anziché una e, girovagando, ci mettiamo a commentare tutte le opere e le facce seriose di chi non capisce nulla ma non vuole farlo intendere.
Le poesie alle pareti, i quadri di Fontana che mi ricordano le punizioni ricevute per aver dilaniato il divano di casa con i miei famosi "sfregi", le vetrate sul Tamigi e le paradossali opere esposte: non c'è altro posto dove io abbia riso di gusto assieme a mio padre - tanto da dovermi chiudere nel bagno delle signore per smettere, non c'è altro posto dove io mi sia sentita come Alice nel Paese delle Meraviglie, non c'è altro posto dove vorrei vedere esposte le mie opere, non c'è altro posto dove desidererei cenare a lume di candela.
Per chi non l'ha mai visitata consiglio di osservarla a 180 gradi e di vivere pienamente quello che offre ....perché l'essenziale è invisibile all'occhio (A. de Saint Exupery)

Commenti

  1. Ciao Fulvia,
    a quanto pare sono la seconda "commentatrice" del tuo blog.
    Già, già… il TUO BLOG :o)
    Una delle tue creature…creative.
    A me piace.
    Certo … sei solo all’inizio, con il tempo crescerà e si evolverà, ma già ora posso dirti che mi è piaciuto visitarlo/trovarlo.
    Mi piace perché tra e nelle sue righe ritrovo la Fulvia che conosco e che sto ancora imparando a conoscere… e questo, per me, è bello.
    Ieri ho letto tutto d’un fiato i due nuovi racconti…
    lì aspettavo impaziente, così come aspetterò impaziente quelli che verranno…
    perché so che – come è successo ieri - mi darai nuovi spunti per vedere “cose del mondo (e non solo)” che non conosco o che, forse, non ho mai osservato veramente o che ancora, per mancanza di stimoli, non ho neppure mai pensato di guardare o di vedere diversamente da come mi venivano prospettate fermandomi, il più delle volte, probabilmente alla sola loro “apparenza”…
    Quindi, sin da subito, il mio sentito grazie per farmi condividere molte cose di te (anche tramite questo mezzo tecnologico che sai bene non mi attrae molto e di cui non sono affatto avvezza) che so, così come capitato ieri, mi apriranno nuovi possibili interessi e …prospettive inaspettate.
    Baci
    By Susiparlaparla

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